Resoconto Osservativo - Cannatina, 28 Ottobre 2025
E’ fatto noto che quasi tutte le comete sono visibili al massimo del loro splendore quando si avvicinano al sole o alla terra e, soprattutto nel primo caso, questo significa che raramente sarà alta in cielo con la conseguenza che si dovrà salire in quota montana per avere il cielo sufficientemente libero da luci artificiali e foschia dovuta ad umidità e smog che soprattutto quando c’è alta pressione vengono schiacciate a bassa quota.
Dopo un primo tentativo andato quasi in fumo per la sopravvenienza di nubi il 18 ottobre e diversi rinvii a causa del meteo inclemente, per il pomeriggio di martedì 28 insieme a Gaetano si è deciso di salire di nuovo a Cannatina a circa 1.420 msl per raggiungere altri due astrofili di Civitella insieme ad un loro amico; tale sito osservativo si presenta molto spazioso per lo stazionamento di strumenti e auto e con l’orizzonte abbastanza scoperto soprattutto nella direzione di interesse, a nord-ovest.
La cometa C/2025 A6 (Lemmon) è stata la cometa più luminosa del 2025, raggiungendo la massima vicinanza alla Terra il 21 ottobre 2025 arrivando ad essere visibile a occhio nudo, specialmente tra fine ottobre e inizio novembre.
La serata è stata eccellente e la ho avvistata subito con il binocolo 10x50 quando ancora non era buio alta più di venti gradi sull’orizzonte e mostrava chiaramente una coda di alcune decine di primi d’arco e poco dopo si è resa visibile a occhio nudo.
Per l’occasione ho rimesso in opera la cara e vecchia montatura Takahashi EM 10 con la gloriosa elettronica Palomar AD 2000 dopo che l’amico Mario, riesumata a distanza di anni dal suo accantonamento, si è prodigato per cambiare la batteria della memoria tampone.
Ho voluto semplificare al massimo l’attrezzatura e quindi la ho fotografata con un piccolo tele apo 150/2,8 su Canon EOS 6D collegata ad uno scatto temporizzato esterno.
La foto che allego deriva dalla somma di una sequenza di 45 pose da 15 secondi a 1.250 ISO ed è stata notevolmente croppata. Purtroppo non rappresenta il risultato sperato perché sono stato superficiale nel ritenere che la posizione su “infinito” dell’obbiettivo mi assicurasse un buon fuoco per come ricordavo quando lo ho usato in passato ed invece, con somma delusione, ho riscontato una certa sfocatura delle immagini parzialmente corretta grazie alla bravura del giovane astrofilo Fabio Tempera in sede di editing e post-processing.
